La raccolta non finisce mai

A fine Aprile mentre eravamo impegnati nel recupero della prima parte della nuova oliveta a San Vincenzo, su un olivo “Razzo” ho trovato ancora delle olive di Novembre scorso. Non è così strano se penso che mio padre mi raccontava che quando lui era ragazzo le olive finivano di raccoglierle per Pasqua! Così facendo godevano di rese più alte: l’olio era lo stesso del Novembre precedente ma le olive, disidratate, pesavano meno e così, oltre a pagare meno il frantoio, la resa saliva facendo credere di aver fatto più olio.

Chiaramente la qualità era più bassa, polifenoli quasi azzerati, perossidi alle stelle e acidità anche di 2 gradi ma a questi tempi, durante la II Guerra mondiale, la fame era tanta e non si andava certo per il sottile.

Un’altra considerazione che si può fare con gli occhi di oggi, è che le olive lasciate in pianta fino alla Primavera successiva favoriscono una continua riproduzione della Mosca dell’olivo. Così già ad Aprile abbiamo una prima generazione consistente nata sulle olive non raccolte. Oggi tutti raccogliamo tra Ottobre e i primi di Novembre ma il problema della presenza della Mosca già ad Aprile si ripresenta grazie, purtroppo, alle numerosissime olivete abbandonate dei nostri territori dove le olive non raccolte permettono alla Mosca di completare alcune generazioni tra l’Autunno e la Primavera successiva già in numero consistente. Il risultato è che poi la prima generazione pericolosa per il nostro raccolto, quella di metà Luglio, sarà numericamente importante. Ecco perché è decisivo raccogliere presto, raccogliere tutto e contrastare la Mosca fin da Aprile.

Tornando alla mia nuova Oliveta in recupero, qui le olive non le raccoglieva nessuno da anni, perciò questo ambiente possiamo dire che fosse un bel allevamento di Mosca. Ora che lo stiamo ri-valorizzando ci sarà un bel vantaggio anche per i vicini. Evviva!

 

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Olive non raccolte ancora sull'olivo

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