Il titolo di questo articolo sembra una favola di Esopo. In realtà in questo ambiente, nonostante la caccia, c’è molta fauna da osservare.
Una mattina, arrivato silenziosamente al campo per la potatura di riforma degli olivi, è spuntata, laggiù verso il mare, una volpe che si è fermata un attimo a guardarmi incuriosita. Il tempo di cercare il telefonino per farle una foto ed è sparita nel fitto. E’ di quelle marroni.
Quella stessa mattina, pulendo al piede di un olivo, ho scoperto, nel vero senso della parola, una tartaruga. Questa volta ho pensato “Cara tartaruga, almeno tu non ce la farai a scapparmi!” E così ho potuto fotografarla.
Un altro giorno arrivando all’oliveta verso le 7 di mattina, ho disturbato due caprioli che cercavano germogli freschi lungo il fosso. Spesso sento cantare un fagiano maschio o incrocio, la mattina presto, una lepre in cerca dell’asciutto. Mi consola la presenza di così tanti e diversi animali selvatici: è un segno non solo di naturalità di questa oliveta ma anche di integrità.