Aperte le iscrizioni lo scorso 23 Gennaio
Riprendendo il precedente articolo del 15 Gennaio 2024, vi informavo che pochi giorni prima era entrata in vigore la Legge 203 del 27.12.2023. Una nuova norma nazionale che riconosce valore e tutela il Made in Italy in tutte le sue declinazioni agro-industriali, industriali e culturali, sia attraverso fondi a favore delle produzioni nazionali sia interventi integrati con le aziende, gli enti e i territori.
In questo articolo riassumo l’art. 18 che istituisce il Liceo del Made in Italy.
Spesso noi genitori ci chiediamo che indirizzo scolastico dare ai nostri ragazzi. La scelta dell’Università può essere libera, tenuto conto delle attitudini personali, dei costi e delle effettive possibilità di sbocco professionale. A questo proposito, mi sento di consigliare anche l’immediato inserimento nel mondo del lavoro dove mancano moltissime capacità artigianali e i guadagni, per chi sa fare, sono ottimi. Invece, alla fine della Scuola media, la spinta dei genitori verso quel Liceo o Istituto particolare, è ancora determinante.
Il Liceo del Made in Italy, considerati i piani di studio offerti e il diffuso apprezzamento internazionale del brand Made in Italy, può essere una scelta ragionevole. Nato proprio per allineare la domanda di professionalità con l’offerta di lavoro, il nuovo Liceo, attraverso il suo piano didattico, promuove le conoscenze, le abilità e le competenze connesse nel sistema dei licei italiani, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89.
Entro questo Aprile il Ministero dell’Istruzione e del merito provvederà alla definizione del quadro orario degli insegnamenti e dei metodi di valutazione dei risultati di apprendimento attesi, nel rispetto delle Linee guida per le discipline STEM, acronimo formato con l’iniziale inglese delle quattro diverse discipline che indicano l’insieme delle materie scientifiche: Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 552, lettera a), della legge 29 Dicembre 2022, n. 197.
Integrano le precedenti i seguenti criteri: prevedere l’acquisizione di conoscenze e competenze approfondite nelle scienze economiche e giuridiche, idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi del Made in Italy. Dei quali settori, agli studenti, sarà richiesta l’analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali nonché della dimensione storica dello sviluppo industriale ed economico. Concludono il percorso formativo proposto, la conoscenza di due lingue straniere moderne, ivi comprese specifiche misure di sviluppo dei processi di internazionalizzazione anche attraverso l’apprendimento delle materie di insegnamento in lingua straniera.
Infine si prevedono azioni di orientamento attraverso la connessione con i percorsi formativi degli ITS Academy, scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post diploma che permettono di conseguire un titolo tecnico superiore, e con il tessuto socio-economico produttivo, favorendo i laboratori e l’apporto formativo delle imprese e degli enti del territorio. Tutto ciò in funzione di un qualificato inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni, attraverso percorsi di apprendistato ai sensi dell’articolo 43 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81.
L’obiettivo del nuovo Liceo sarà dunque quello di formare la classe dirigente del futuro, rendendola capace di promuovere e tutelare le eccellenze italiane di ogni settore produttivo. Il Governo ha voluto così riempire un vuoto e allinearsi ai programmi didattici di alcuni Paesi esteri che nel corso del tempo si sono dimostrati particolarmente attenti alla promozione dei propri marchi e delle proprie tradizioni. Le iscrizioni al nuovo Liceo sono aperte dallo scorso 23 Gennaio. In questo momento pare che le domande d’iscrizione siano circa 500, su tutto il territorio nazionale, distribuite su una novantina di Istituti. Considerato il numero minimo di studenti necessario per formare una classe, non sarà quindi possibile attivarlo in tutte le sedi.
Da Sinistra si grida al flop dell’iniziativa del Governo ma è indubbio che le basse adesioni siano dovute più alla novità della proposta – ancora sconosciuta ai più – che al suo valore intrinseco. Dispiace che, anche questa volta, la Sinistra non sappia vedere i contenuti delle proposte ma agisca per riflesso condizionato.