Oggi (29 Ottobre 2019) ho recuperato 16 ciliegi grandi e piccoli da un intrico di canne, rovi e Smilax talmente fitto da non far passare la luce. Tempo fa, con Alessio, stavamo ripulendo gli argini del fosso che delimita la particella 23 all’ingresso della Oliveta, quando lui si è accorto che tra le canne spuntavano anche dei ciliegi. Non era possibile procedere a macchina perciò li abbiamo saltati.
Ora con Carlo e con piccoli attrezzi, decespugliatore e tanta pazienza, li abbiamo liberati uno a uno tirando via a mano una a una le liane spinose dello Smilax, comunemente detto “stracciabrache” che li ricoprivano completamente. I ciliegi adesso stanno bene. Sono per lo più selvatici e piegati verso l’esterno dell’argine alla disperata ricerca di luce che le canne gli toglievano. Chissà se l’anno prossimo avremo anche le ciliegie. Questi ciliegi come le altre piante selvatiche sono importanti per l’equilibrio dell’ecosistema dell’oliveta. Aumentano la diversità biologica, favoriscono l’entomofauna utile e rendono gli olivi più forti rispetto alle avversità. Non da meno rendono il paesaggio migliore.